segunda-feira, 21 de junho de 2010

"In autunno atenei bloccati" - la sfida finale dei ricercatori

da Repubblica.it

Niente didattica, solo studi: in 5mila contro la riforma. Indagine della rete "29 Aprile" in 130 facoltà: il prossimo anno il 70% aderirà alla protesta. A rischio migliaia di insegnamenti

SONO più di cinquemila, pronti a disertare le cattedre. I ricercatori, contro la riforma dell'università, promettono lo sciopero della didattica. «Non spetta a noi tenere i corsi, l'abbiamo fatto per trent'anni e gratis, ora basta», dicono. Un numero che cresce di settimana in settimana e che preoccupa i presidi delle facoltà e i rettori, alle prese con la programmazione del nuovo anno accademico. Se a settembre queste cifre venissero confermate, migliaia di insegnamenti potrebbero rimanere senza un prof.

Contestano la riforma Gelmini che introduce la figura del ricercatore a tempo determinato, relegando chi è già dentro l'università su una specie di binario morto. Se la prendono col governo che taglia i fondi per la formazione e la ricerca. A Tor Vergata, l'11 giugno, una ventina di ricercatori ha tenuto gli esami indossando la maglietta con la scritta: «Ricercatore fuori produzione. Disponibile fino a esaurimento delle scorte». Sul tema è intervenuto anche il presidente della Crui, la conferenza dei rettori, Enrico Decleva: «Se passa la riforma bisogna prevedere piani straordinari di assunzioni, circa duemila posti all'anno per il riassorbimento degli attuali ricercatori che lavorano già nelle università e che possono diventare professori associati».

Uno dei due coordinamenti nazionali, il "29 Aprile", tiene monitorata la protesta e assicura: sono oltre 5mila i ricercatori che, in 23 atenei su 66, hanno già aderito allo sciopero della didattica.
«Alla Federico II - spiega da Napoli Alessandro Pezzella - sono circa 400 su un totale di 700 quelli che hanno dichiarato di non essere disponibili a insegnare». All'università di Firenze circa 200, «A Torino su 867 ricercatori interpellati - dicono al coordinamento - il 53% aderisce alla protesta, a Pavia il 64, a Padova il 72, a Cagliari il 69 per cento».

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http://www.repubblica.it/scuola/2010/06/20/news/atenei-dossier-4992510/?ref=HREC2-10

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