Dopo le proteste di alcuni rettori, nel maxiemendamento al ddl stabilità tornano i fondi che erano stati cancellati negli ultimi tre anni. Il governo dice che il provvedimento riguarda anche le statali, ma l'opposizione attacca: "E' un trucco contabile"
di SALVO INTRAVAIA
http://www.repubblica.it/scuola/2010/11/16/news/fondi_per_le_universit_private-9163392/?ref=HREC1-6
MENTRE l'università pubblica si arrabatta tra tagli, scioperi, riforme "epocali" e "giochi delle tre carte", a quella privata il governo cancella i tagli degli ultimi tre anni. Nell'ultima versione del maxiemendamento alla legge di stabilità (ex Finanziaria) approvato dalla commissione Bilancio della Camera spunta anche un finanziamento di 25 milioni per "le università non statali legalmente riconosciute". E' bastato che alzasse la voce uno dei rettori "privati" più potenti d'Italia per fare capire al governo che non era cosa di insistere sulla strada del rigore anche per gli atenei non statali.
Di fronte ad un taglio che dal 2007 ad oggi aveva decurtato le somme destinate agli atenei privati del 45 per cento, il rettore dell'università Cattolica del Sacro cuore di Milano, Lorenzo Ornaghi, è venuto allo scoperto. "Gli effetti perversi dei provvedimenti dei governi dal 2007 a oggi - dichiarava pochi giorni prima della marcia indietro dell'esecutivo - stanno colpendo in maniera irragionevolmente dura, con diversi 'tagli tecnici lineari', le università non statali più di quelle statali, e fra tutte le non statali la nostra più delle altre".
"Dopo che - chiosava Ornaghi - ci sono stati tolti 12 milioni di euro (dai 55 del 2007 siamo passati ai 42,9 del 2009), dal prossimo anno ci vedremo privati di ulteriori 13 milioni di euro, così attestandosi il finanziamento statale a quasi la metà di quello che era nel 2007 (da 55 milioni a 30,1)". Anche per le statali, si potrebbe obiettare, il governo ha allargato i cordoni della borsa: con 800 milioni in più per il 2011, 500 per il 2012 e altrettanti per il 2013. Ma la deputata del Pd, Rosa De Pasquale, componente della commissione Cultura della Camera, spiega che si tratta di un trucco e che gli atenei italiani continueranno ad arrancare.
"Il ministro Tremonti - spiega la De Pasquale - presentando in commissione Bilancio la proposta di finanziamento dell'università è stato costretto a scoprire le carte prima di quanto aveva previsto. E nel merito - prosegue la deputata democratica - permane un forte taglio alle risorse per l'università, anche se il ministro cerca in tutti i modi di nasconderlo restituendo solo una parte del maltolto". Vediamo perché. Secondo la De Pasquale quello degli 800 milioni è un trucco. "L'emendamento del governo effettivamente contiene la cifra in positivo, ma la legge di stabilità per il 2011, su cui opera l'emendamento, conteneva già un taglio per l'Università di 126 milioni di euro".
"Inoltre - conclude - nel prossimo anno verranno a mancare i benefici di leggi che negli anni passati hanno innalzato il fondo: il contributo integrativo di Padoa Schioppa di 550 milioni e l'incremento dell'anno passato di 400 milioni finanziato dalle entrate del condono del rientro dei capitali all'estero che erano risorse una tantum. Sommando queste voci negative lo stanziamento 2011 parte da una diminuzione di 1076 milioni (dalla somma di 126+550+400) che viene compensata solo in parte dagli 800 milioni dell'emendamento, lasciando un residuo negativo appunto di 276 milioni".
(16 novembre 2010)
Cortei e proteste in tutta Italia nel giorno del diritto allo studio
In occasione delle celebrazioni mondiali in favore dell'istruzione pubblica, il 17 novembre gli studenti italiani tornano a mobilitarsi contro la riforma Gelmini: oltre cento cortei in 50 comuni, da Torino a Palermo. Tutte le iniziative
http://www.repubblica.it/scuola/2010/11/16/news/manifestazioni_17-9152655/?ref=HREC1-6
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